
Le sue foto fanno boom di clic. Così come le sue posizioni sul Covid. E in questa intervista dice di voler “condividere il mio essere donna. Ora sogno di scrivere un romanzo”. Perché nella sua testa non c’è solo lo sport
Camila Giorgi pubblica le sue foto in lingerie e i social vanno in tilt, facendo registrare un boom di clic: “Voglio condividere il mio essere donna. Mi racconto così. Sogno di scrivere un romanzo per bambini.”
OLTRE IL TENNIS – La tennista parla al Corriere della Sera, spiegando perché siano invece così rare le immagini mentre gioca a tennis postate sul suo profilo Instagram da 700 mila follower: “La mia vita non è solo sport. Ci sono altri canali su cui seguire i risultati dei tornei. Sui social ho voglia di condividere di me altre cose. La mia femminilità, il mio essere donna, anche una camicetta che mi piace, se mi va. La vita privata no: quella è solo mia. Mi ritengo una persona introversa, mi racconto così. Sono solo foto…”
LA FAMIGLIA – Camila è marchigiana di Macerata. Ma papà Sergio è argentino di La Plata. E mamma Claudia è di madre argentina: “I miei genitori mi hanno insegnato che la vita è molto più del tennis. Si parla sempre del babbo, dicono che mi controlla, che è dispotico. Falso. Gli dedico ogni successo, mi allena da sempre, in me ha creduto sin dall’inizio: gli devo tutto. Non è vero che mi chiede di giocare fino a quarant’anni: non ho nessuna restrizione, l’ultima parola è sempre mia”.
La sua, assicura, è una famiglia molto unita: “Abbiamo un’intesa unica, una comunicazione continua. Mamma, che non si interessa di sport, è il nostro lato artistico: il marchio Giomila è ormai ben avviato, oggi lei disegna i vestitini solo per me. Parliamo sempre del babbo, ma anche Claudia è importante. L’inverno scorso abbiamo fatto un viaggio di famiglia bellissimo”.



